Fortunato, Fortunale per i suoi compaesani, è un bambino simpatico e vivace, con un debole per la Storia e l’avversione per la Matematica.
Vive sull’Isola di S. Nicola e la sua esistenza si slama tra battute di pesca, pseudo transumanze, esplorazioni, giochi con i coetanei e conversazioni con gli anziani del luogo, i quali gli faranno conoscere il passato dell’arcipelago adriatico e, tra aneddoti divertenti e racconti dolorosi, lo inizieranno a tematiche quali: l’amore, l’amicizia, la disperaziione, il sacrificio.
Fortunato gioca con le biglie perchè lì non arrivano giocattoli ma soltanto beni di prima necessità; non possiede nulla se non l’affetto e la solidarietà degli abitanti del posto e gli straordinari panorami che Tremiti è sempre munifica nel donare.
La libertà è il comun denominatore degli isolani, una libertà condizionata soltanto dal mare che, protagonista al pari del piccolo tremitese, la fa da padrone in ogni circostanza, talvolta elargendo a piene mani bottini di pesce e di crostaceim altre riprendendosi tutto, barche e uomini compresi.
